Ho scelto di stare dalla parte delle donne.
Non sono nata femminista, ci sono diventata, direi anche senza premeditazione. Mi sono trovata a partecipare a cerchi di donne, a riflettere sul femminile, sulla femminilità e sull'essere donna e solo dopo è arrivato il femminismo.
Se me lo avessero chiesto dieci anni fa, avrei risposto che non ero femminista, che quello in cui credevo era la parità dei sessi, che poi, è quello che vuole anche una femminista, ma ecco, allora, non lo sapevo che le due cose erano sinonimi.
Dicevo, ho scelto di stare dalla parte delle donne, e l'ho scelto per varie ragioni.
La prima, che può sembrare scontata, è che sono donna. Dico può sembrare scontata (e non lo è) perché sono nata femmina e ho scelto di stare dalla parte delle donne solo da poco, quindi tutta questa scontatezza direi che la possiamo considerare apparente. La motivazione che mi ha spinto a scegliere nasce da una domanda: chi dovrebbe stare al fianco di una donna, non solo a combattete le ingiustizie della vita ma proprio a guardare il mondo dalla stessa prospettiva e provare a mettersi davvero nei panni dell'altra se non una donna?
La stronzata (chiedo perdono per la parola ma mi sembra la più adeguata per esprimere il concetto) che le donne sono quelle che più odiano le donne fa parte del grande meccanismo del cosiddetto patriarcato, la mia esperienza personale nega questo assioma da sempre visto che i miei rapporti più duraturi e profondi sono e sono stati con donne. Quindi no, le donne non odiano le donne in assoluto, ve lo garantisco.
La seconda ragione è che vorrei davvero raggiungere questa benedetta parità, che sapevatelo, al momento è un'illusione.
Io ci credo, tu ci credi, ma poi chi resta a casa con i figli sono le donne, chi rinuncia alla carriera sono le donne, chi non viene riconosciuta per tutto quello che fa è una donna. Non ho spazio, in questo testo per controbattere a tutti i ma, tipo ma mio marito mi aiuta con le faccende di casa, il mio lavoro va benissimo e ho tre figli, sono le donne che vogliono fare tutto e non si lasciano aiutare, come dicevo il mondo lo voglio guardare dalla parte delle donne e finché esempi sporadici esistono e non sono la normalità per me la questione non è superata.
È vero, siamo in evoluzione e il mondo in certe parti di mondo sembra negare che la parità sia un'illusione, ma quante volte, parlo per me eh, ci scontriamo con i pregiudizi su quello che si dovrebbe fare in quanto donne (o uomini)?
La parità è ancora un'illusione, anche da queste parti di mondo. Punto.
La terza ragione per cui ho scelto di stare dalla parte delle donne è che sento che ce n'è proprio bisogno. C'è proprio bisogno di uno sguardo che si sforzi di uscire da una visione che distorce la realtà perché la guarda in modo unilaterale, c'è bisogno che ci si alleni a guardare, considerare, ascoltare, trattare le donne non come menomate (sociali, economiche, professionali) ma come esseri umani che esattamente come gli uomini hanno diritto ad essere accolte, sostenute, comprese, scelte.
Le donne non hanno sempre ragione, non fanno sempre tutto giusto e non sempre quel che fanno è meglio di come lo farebbero gli uomini, eppure io voglio stare dalla loro parte, perché non me ne frega del risultato, quel che mi interessa è il processo e avere pari opportunità, realmente pari opportunità. Sono dalla parte delle donne quindi prima di accusarle, discriminarle, giudicarle voglio guardare il mondo con i loro occhi, che poi sono i miei occhi. Voglio riconoscere i desideri, i bisogni, le spinte, voglio assecondare i movimenti, le evoluzioni, voglio sostenere le iniziative, le imprese, le sperimentazioni.
So che stare dalla parte delle donne non è un arrivo, è semplicemente e banalmente un nuovo e sorprendente inizio. Un esercizio quotidiano che mi porta ad esplorare possibilità che manco pensavo possibili, conoscere e creare visioni di mondo inedite per me e per altre e altri, scenari che fino a ieri mi sembravano utopici.
Allora corro il rischio di sembrare pesantona, di parlare di donne, di femminismo e di possibilità per tutte perché ve lo dico, da questa parte, dalla parte delle donne, si vede un mondo meraviglioso.
Ester